Stella Rossa Venezia
Chi siamo

In una società schizofrenica, dai modelli irricevibili, bigotta e moralista solo di facciata, meschina e spietata nella realtà quotidiana, abbiamo deciso di affidarci ai sogni, per urlare la nostra voglia di spensieratezza e rilanciare valori che sembrano perduti. Siamo nati così, tra brindisi e bicchieri, amici e risate. Abitanti di una città dove, fino a non molti anni fa, si giocava a pallone in ogni campo. Prima una squadra di calcio, formata da amici, da un leone e una stella. Poi la trasformazione in Polisportiva, con l’ingresso di nuovi ragazzi, spinti da diverse passioni ma dagli stessi ideali. La nostra politica è il coraggio di andare controcorrente. Gridare al mondo la bellezza della nostra città e le ingiustizie a cui i suoi abitanti sono sottoposti: trattati come animali da museo, spesse volte obbligati a fuggire dalla propria terra. A tutto questo ci opponiamo dando la possibilità di fare sport sano, dove l’unico risultato che conta è lo stare bene assieme. Uno sport senza divisioni e barriere, rispettoso di tutti e in cui tutti abbiano il loro spazio. Senza sponsor e senza secondi fini. Uno sport povero, ma pieno di sentimenti. Uno sport che a noi piace tanto, perchè ci permette di sognare tutti i giorni.

STELLA ROSSA VENEZIA

Il 17 marzo 2011 è nata una stella...
rossa!

prima magliaLa Stella Rossa Venezia è qualcosa di più di una semplice squadra di calcio. È il nostro grido di r-esistenza. In primo luogo ci teniamo a sottolineare come tale progetto non sia un progetto politico, come si potrebbe evincere dalla storica denominazione scelta per la squadra, bensì un progetto sportivo che si intreccia alle questioni, sociologiche e politiche, locali, limitatamente all'incisione che le stesse questioni hanno sul nostro vivere quotidiano in una città come Venezia.
La Stella Rossa Venezia è composta da un gruppo di amici appassionati al gioco del calcio e, da sempre, tifosi sfegatati della squadra di calcio della Città: si puó dire che ancor prima di emetter parola avevamo già la sciarpa al collo e coltivavamo il sogno di poter vestire, da adulti, la casacca arancioneroverde e, magari, di segnare un gol sotto la gloriosa ex Curva Morosini.
Troppo spesso, purtroppo, i sogni sono destinati a rimanere tali e a lasciar spazio alla realtà dei fatti. Realtà, quella della città di Venezia, con cui un giovane è costretto a scontrarsi ogni giorno, tra le difficoltà e le contraddizioni cittadine troppo spesso occultate dall’indescrivibile bellezza artistica della città.seconda maglia
L’acqua alta? Non utilizzare la macchina? Macchè! Il vero problema, per noi, è dato dalla difficoltà del riuscire a vivere ed identificarsi in una città tanto unica e magnifica quanto sorda alle esigenze della società civile che la popola, in special modo alle esigenze delle nuove generazioni. La progressiva eliminazione dei luoghi aggregativi della città, il costo spropositato delle abitazioni in centro storico, l’economia cittadina basata esclusivamente sullo sfruttamento delle masse turistiche, sono alcune delle ragioni che ci hanno costretto ad abbandonare i campi e campielli che ci hanno visto crescere, per trovar miglior fortuna in terraferma o all’estero, oppure a resistere, quei pochi rimasti, messi in vetrina come gli ultimi indigeni sopravvissuti.
È ormai evidente il totale disinteresse delle istituzioni e della cittadinanza verso tematiche a noi molto care, come quelle della residenzialità e del depopolamento, del rispetto ambientale, della solidarietà e della multiculturalità, della necessità di creare spazi aggregativi ed infrastrutture sportive, per tentare di ricreare quel tessuto sociale che, a Venezia, sembra esser diventato un bel ricordo.
Di fronte a tutte queste problematiche abbiamo scelto di unirci in questo progetto per saldare ulteriormente il nostro legame e per promuovere gli ideali dell’amicizia, della sana competizione sportiva, del rispetto verso culture e diversità, dell’antirazzismo e della solidarietà sociale. Crediamo che ritornare a promuovere e divulgare questi principi in città, tra allenamenti e partite, possa essere un buon tentativo per muovere le acque e, grazie alla condivisione di questa esperienza calcistica, accrescere la consapevolezza e la presa di coscienza collettiva cittadina.
Probabilmente non riusciremo a raggiungere dei risultati sportivi meritevoli di lode, anche se ce la metteremo veramente tutta, ma ciò non è per noi importante: crediamo che la vittoria più bella sia quella legata alla partecipazione ed alla condivisione allargata di questo progetto, dentro e fuori la città veneziana, per ricominciare semplicemente da quattro calci ad un pallone.

TORNA IN ALTO